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A partire dal 6 Marzo è possibile presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza.

 

 

Le prime domande potranno essere presentate dal 6 al 31 marzo 2019 e l'accredito del reddito di cittadinanza, sull'apposita carta di pagamento elettronica "carta RDC" emessa da Poste Italiane, si avrà a partire al 27 aprile 2019.


Il Reddito di Cittadinanza può essere chiesto dopo il giorno 5 di ogni mese, presso gli Uffici Postali, i CAF Centri di Assistenza Fiscale convenzionati e online, sul sito dedicato, per chi è in possesso di SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Prima della presentazione delle domande è indispensabile essere già in possesso dell’ISEE.


La misura verrà erogata dall'Inps dopo l'acquisizione dei dati necessari dall'Anagrafe tributaria, dal PRA e dalle altre amministrazioni pubbliche e previa verifica della sussistenza dei requisiti soggettivi e reddituali richiesti dalla legge.
Il beneficio, una volta riconosciuto, verrà erogato con Carta RdC che permetterà di fare acquisti e prelevare 100 euro al mese per ogni individuo. La Carta RdC potrà essere utilizzata, in caso di integrazioni nei casi previsti, per pagare il canone di locazione o la rata del mutuo. La Carta non potrà essere utilizzata per pagare giochi che prevedono vincite in denaro; un decreto dovrà fissare limiti di utilizzo ed ulteriori impieghi della Carta RdC.


Il Reddito di Cittadinanza decorre dal mese successivo alla domanda ed è suddiviso in dodici rate su base annua, la durata complessiva non può in ogni caso superare i 18 mesi.


Se il beneficiario del Reddito di Cittadinanza viene assunto come dipendente o intraprende una nuova attività di lavoro autonomo o d'impresa, entro 30 giorni dall'inizio ha obbligo di comunicarlo all'INPS, tramite la piattaforma digitale per il patto per il lavoro o di persona ai Centri per l'impiego, a pena di decadenza dal beneficio, mentre ha l'obbligo di comunicare all'ente erogatore, entro 15 giorni, ogni variazione patrimoniale che comporta la perdita dei requisiti economici richiesti per beneficiare del reddito di cittadinanza.


Il suo riconoscimento non esclude le agevolazioni relative alle tariffe elettriche e al gas naturale per le famiglie svantaggiate.


Il decreto sul reddito di cittadinanza prevede delle pesanti sanzioni per chi viola le disposizioni che disciplinano il beneficio e commette degli abusi.
In particolare, si prevede:

- la reclusione di sei anni per chi, al fine di ottenere o mantenere la misura, la consegue presentando dichiarazioni o documenti falsi, attestando cose non vere od omettendo le informazioni dovute;

- la reclusione da uno a tre anni per chi omette di comunicare la variazione del reddito effettivo o del patrimonio per non andare incontro alla revoca della misura.

In caso di condanna per i due illeciti descritti il beneficio è revocato con effetto retroattivo, quanto percepito deve essere restituito e il condannato non potrà più richiederlo prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna.
In ogni caso, la decadenza dal beneficio è prevista anche quando il soggetto erogante rilevi la non corrispondenza al vero delle dichiarazioni e informazioni prodotte con l'istanza o la mancata comunicazione di qualsiasi variazione del reddito o del patrimonio o della composizione del nucleo familiare. Anche in questo caso è disposta la revoca, l'obbligo di restituire quanto ricevuto e l'impossibilità di fare nuova domanda per il RdC prima che siano decorsi dieci anni dalla revoca.
La decadenza è prevista anche se il beneficiario non accetta almeno una delle tre offerte congrue o venga trovato, in sede di controllo da parte delle autorità competenti, a svolgere attività di lavoro dipendente, autonomo o d'impresa, senza averlo comunicato.


(Fonte: Studio Cataldi)

 

 Per saperne di più visita il portale dedicato al reddito di cittadinanza

 

 

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